Comunicazione europea: il labirinto multilivello

_DSC8204Molto spesso negli ultimi tempi si parla di Euroscettiscismo per porre l’attenzione su un problema caratteristico di questo periodo storico. Nei paesi membri dell’Unione Europea stanno salendo in maniera esponenziale le quotazioni di movimenti nazionalistici dalla forte connotazione antieuropeista. Sicuramente tra le cause di questa “moda” vanno annotate la crisi economica mondiale, i continui flussi migratori che partono dai paesi extraeuropei e il poco senso di appartenenza all’Unione Europea, vista come un ostacolo e non come un’opportunità di crescita comune. Ma al di là di tutte queste e di tante altre cause, ce ne una di cui forse troppo poco si parla, ma che potrebbe essere considerata come la causa scatenante di questo senso di distacco dalla causa Europea: la comunicazione. Come comunicano le istituzioni Europee con i cittadini ? Lo fanno in maniera corretta ? Gli stati nazionali riescono a svolgere in maniera corretta il loro ruolo di ponte tra cittadini ed istituzioni Europee utilizzando le giuste dinamiche comunicative? Questa mattina, in occasione della Giornata di Apertura del Festival del Giornalismo 2015, se ne è discusso nella Sala Del Dottorato di Perugia, in un panel discussion dal titolo “Comunicazione Europea: Il labirinto Multilivello”, dove sono intervenuti alcuni professionisti del settore.

Uno dei primi argomenti di cui si è parlato, presentato da Diletta Paoletti, è stato il Progetto FISE (Finestra sull’Europa), che si occupa di comunicazione sul territorio e di come la Comunicazione dell’Unione Europea è rappresentata in Italia. Questo progetto cerca di comprendere e sviluppare le dinamiche dell’informazione Europea e la comunicazione sul territorio da parte delle istituzioni Europee. Dal 2008 presso l’Università degli Studi di Perugia è stato avviato questo laboratorio didattico dove si è cercato di fare una selezione degli eventi europei più appetibili per il territorio e la popolazione umbra. In sostanza i partecipanti a questo progetto hanno cercato di imparare a tradurre in linguaggio giornalistico le varie vicissitudini del contesto Europeo. Come la stessa Diletta Paoletti ha sottolineato, ci sono state collaborazioni con il Tg Regionale RAI dell’Umbria, Metro News e Corriere dell’Umbria, che hanno permesso di affrontare dinamiche Europee come lavoro, turismo e cultura contestualizzandole al contesto Europeo. Tutto questo perché l’Europa, nelle vesti delle sue istituzioni fa molta fatica – o vuole fare fatica – a comunicare con i cittadini che a loro volta parlano e si occupano poco delle tematiche europee. Questa cattiva comunicazione da ambo le parti è frutto di un deficit d’informazione, di conoscenza e di formazione, come viene sottolineato anche dal Rapporto Nazionale Italiano (RNI), secondo cui il 72 % dei cittadini non si sente ben informato sull’Unione Europea. Il panel è continuato con l’intervento di Giuseppina Paterniti, corrispondente RAI da Bruxelles, secondo cui bisogna sapere a chi si comunica e cosa si vuole comunicare. Dal suo punto di vista le istituzioni Europee devono instaurare un rapporto di fiducia con i cittadini sforzandosi di far conoscere le esatte funzionalità e competenze dell’Unione Europea. Un ruolo chiave lo giocano anche i media che in quanto veicolo d’informazione dovrebbero svolgere la funzione di intermediari tra cittadini ed Unione Europea nella comunicazione tra le due parti. Allo stesso tempo, sottolinea Paterniti, i giornalisti non possono svolgere però il ruolo di insegnanti e quindi ci vorrebbe un maggiore impegno anche da parte delle scuole nel prodigarsi alla formazione di una cultura europea, facendo conoscere ai propri studenti le effettive caratteristiche dell’Unione Europee cosicché possano capire quando i media fanno buona comunicazione e quando no. In un momento e contesto in cui prevalgono logiche nazionalistiche e populiste deve esserci una riscossa della scuola per ricreare un nuovo percorso comunitario, da cui oggi i cittadini si sono allontanati troppo. L’importanza del rapporto tra le istituzioni e i cittadini e di come vada migliorato è stato sottolineato da Fabio Raspadori, che nel suo intervento ha snocciolato una serie dell’Eurobarometro 2014 riguardo il rapporto comunicativo tra cittadini e UE: solo il 39% degli intervistati ha un’immagine positiva dell’Unione Europea, mentre in un’indagine riguardante chi si sente effettivamente considerato dall’Unione Europea è risultato che il 53% non si ritiene preso in considerazione.
Quest’ultime devono guadagnarsi la fiducia dei cittadini, oggi troppo lontani . C’è il bisogno di comunicare di più con i cittadini, avvicinarsi a loro e fare comunicazione sul territorio. Secondo una ricerca condotta da Raspadori per migliorare questo rapporto c’è bisogno di dare delle informazioni più complete e di un dialogo interattivo con i cittadini, realizzabile oggi attraverso i social network. La presenza di Rappresentanti dell’Unione Europea negli stati membri è un altro esempio di possibile comunicazione tra le due parti. Ewelina Jelenkowska- Lucá ne è un esempio. Quest’ultima è infatti rappresentante dell’Unione Europea in territorio Italiano e il proprio compito è quello di avvicinare e favorire la comunicazione tra i cittadini e le istituzioni Europee. Secondo la sua opinione spetta anche agli stati membri adoperarsi a favorire un corretto scambio comunicativo tra cittadini e Comunità Europea dato che essa è un bene comune di tutti. Grande responsabilità viene attribuita ai media, che troppe volte sbagliano nella comunicazione, travisando concetti che non aiutano i cittadini nell’informazione riguardo l’UE. Inoltre, ha aggiunto nel suo intervento, la mancanza di fondi da investire nella comunicazione da parte dell’Unione Europea non aiuta nella sviluppo della pratica comunicativa. Emerge da questo panel che la comunicazione tra istituzioni europee e cittadini non è ottimale e le colpe non sono attribuibili a qualcuno o qualcosa in particolare, ma molteplici fattori, che vanno sicuramente migliorati per accrescere la cultura, l’informazione e la comunicazione europea tra tutti gli attori protagonisti del nostro continente.

Antonio Loguercio
@AntoLoguercio