
Enrico De Col
Scoppiettante panel dedicato alla diffusione delle bufale online e non solo, moderato da Emanuele Midolo di AgoraVox Italia.
Santiago Greco (blogger Nella Tana del Coniglio) inizia parlando della figura del troll: «è una figura che ha radici antiche con il sofismo di Socrate (era un troll ante litteram, anche se maieutico). Oggi viene detto troll colui che crea delle provocazioni fini a se stesse o a scopo di lucro. In Italia il termine è usato solo per il web mentre all’estero è più generale. Il termine comunque è molto vago e spesso abusato perché varia in base alle intenzioni del soggetto in questione. Dobbiamo poi distinguere il troll dal fanatico, ovvero colui che crede fermamente in una causa, e da colui che esercita una critica costruttiva».
Silvia Bencivelli parla invece delle bufale scientifiche: «Queste bufale hanno di solito una cabina di regia ben precisa in cui a volte sono coinvolti anche scienziati o sedicenti tali. Ci caschiamo perché spesso vogliamo credere a verità consolatorie (così come amiamo le fiabe), alimentate dalla condivisione di gruppo. Citiamo l’esempio delle scie chimiche, del fatto che i vaccini sono nocivi (caso Wakefield), o che gli ogm sono velenosi (cosa mai provata) o della cura Stamina. Tutte queste storie sono prive di fondamenti scientifici giustificati».
Leonardo Bianchi di Vice Italia ha discusso di bufale sui social media: «citiamo alcuni casi come quella della fantomatica rivoluzione in Grecia che ha avuto una diffusione virale (ripresa poi anche in un comizio di Beppe Grillo) ed è un misto di invenzioni e mezze verità. Poi c’è stato il movimento dei “forconi”, nato e fomentato da alcune pagine Facebook, con una protesta che ha raggiunto grande diffusione sulle piazze e poi si è sgonfiata nelle sue stesse contraddizioni. Interessante sarebbe, infatti, studiare questo fenomeno di pagine e siti di controinformazione che sono dei veri e propri canali di sfogo in cui, per la maggior parte delle volte, si cela una motivazione razzista».
Infine Mario Seminerio del blog Phastidio, ha parlato di bufale economiche: «mi occupo di fact checking economico perché sono irritato da alcune imprecisioni madornali e correlazioni ingiustificate di cui i politici si nutrono. Basta citare i casi delle bufale sull’Islanda che ha ripudiato il proprio debito pubblico o che sia un vantaggio che l’Italia esca dall’Euro. Insomma la mia passione è smontare le bufale e il “pensiero magico” con numeri e dati».