Il “grande bluff” di Alessandro Proto raccontato come un “melodramma”

Foto di Bartolomeo Rossi

La comunicazione e l’apparenza valgono più di tutto? Sembrerebbe di sì, a giudicare dalla storia di Alessandro Proto, “uno dei più grandi illusionisti della storia recente”. La definizione è quella data in passato dal giornalista di Repubblica Riccardo Staglianò. Mercoledì 15 aprile, durante l’incontro Proto, il grande bluff, al Teatro della Sapienza, Staglianò ha ripercorso i passi principali dell’ascesa al successo mediatico del giovane immobiliarista, poi finanziere, impegnato, secondo la stampa, in attività come la ricerca di case per personaggi molto famosi o la consulenza per possidenti interessati a investire in grosse aziende. Una storia fuori dall’ordinario che ha assunto la forma della parabola, finita con un arresto nel 2013, una condanna per aggiotaggio e truffa patteggiata a tre anni e 10 mesi e una multa Consob per 4,9 milioni di euro.

Riccardo Staglianò ha scelto una formula “melodrammatica” per raccontare al pubblico il caso di Proto, proiettando i titoli dei maggiori capitoli della vicenda, prendendo in prestito lo stile grafico del vecchio cinematografo. Prima di iniziare, ha letto una comunicazione inviata al giornalista dallo stesso Proto, in cui l’interessato ha lamentato di non avere la possibilità di replicare alle informazioni non vere che sarebbero state illustrate. “Non si tratta di una condanna da parte mia”, ha precisato Staglianò durante l’evento, a sottolineare la sua funzione di cronista che racconta fatti di interesse pubblico.

Alessandro Proto nasce a Milano nel 1974. A 17 anni scappa di casa e inizia a vendere porta a porta enciclopedie Garzanti. In base ai suoi racconti, un cliente si accorse della sua stoffa per gli affari e gli consigliò di entrare nel mercato immobiliare. Dopo anni, arriva la necessità, secondo Staglianò, di un trampolino mediatico. È la prima fase dalla storia, quella del Proto “immobiliarista”. “Da Brad Pitt a Di Caprio trovo casa in Italia ai Vip è il titolo di un articolo apparso in passato su un giornale e proiettato al Teatro della Sapienza, insieme ad altri pezzi ad effetto pubblicati dalla stampa. L’agenzia immobiliare riconducibile a Proto si definiva come l’organizzazione incaricata alla ricerca degli immobili per le celebrità.

Per ogni notizia che arriva in redazione, il compito del giornalista è quello di verificare. Cosa che ha fatto anche Staglianò, che durante l’incontro ha più volte riportato le smentite di alcuni dei gruppi di lavoro dei vip citati negli articoli.

Arriva così il primo “intermezzo” della vicenda, quando Proto parla di somiglianze tra se stesso e il coprotagonista di Cinquanta sfumature di grigio Christian Grey. L’autrice, E. L. James, si sarebbe ispirata a lui per la storia. Ipotesi allontanata da una fonte interna allo staff impegnato nella pubblicazione del libro.

Al “secondo atto” della storia raccontata da Staglianò, Proto è ormai al centro dell’attenzione mediatica ed è “pronto per il salto”. Le smentite alle sue dichiarazioni non arrivano e da immobiliarista diventa finanziere. Dalle note della Proto Organization partono notizie di acquisti importanti, come l’intenzione di comprare uno 0,75% di Fiat dopo un 1% già acquistato, oppure l’annuncio di una sua candidatura alla presidenza di Unicredit.

“La velocità è tutto, specialmente adesso. Il tempo per controllare la fondatezza di qualcosa non c’è – ha detto l’economista Marcello De Cecco in un’intervista registrata, e riproposta, da Riccardo Staglianò – A questo si aggiunge il terrore di prendere un buco (quindi di mancare la notizia e di vederla pubblicata su altri giornali, ndr)”. Due motivi per cui notizie potenzialmente false riescono a passare.

La posta in gioco sale ancora, con le anticipazioni, riconducibili a Proto, in merito a un investimento in Rcs da parte di quattro persone. Ma l’unica traccia esistente, ha spiegato Staglianò, era di un indiano. Altre notizie riguardavano, ad esempio, una somma di 100 milioni per trattare su La7 o l’acquisto dell’1,7% dell’Espresso. Gli annunci hanno eco sui media e questo può modificare i comportamenti dei mercati. E verificare informazioni sugli acquirenti di quote non è semplice. Sotto al 2%, le stesse aziende hanno difficoltà, come è stato spiegato durante l’incontro.

Il “declino”, capitolo finale di questo “melodramma” reale raccontato al Teatro della Sapienza, coincide con la condanna per aggiotaggio e truffa. Oggi Alessandro Proto è agli arresti domiciliari.