Incontro con il Presidente della Camera: Roberto Fico

Il Presidente della Camera Roberto Fico, accolto nella sala dei Notari, risponde alle domande di Arianna Ciccone, cofondatrice del Festival Internazionale del Giornalismo.

Verità per Giulio

L’incontro inizia con un tuffo nel passato: stessa sala, stesso festival, ma gli ospiti di due anni fa erano i genitori di Giulio Regeni, che stavano e stanno ancora chiedendo verità e giustizia. La sala li aveva accolti con un lunghissimo applauso, un grande abbraccio, come lo ha definito Arianna Ciccone, che dimostrava la vicinanza dei cittadini italiani alla famiglia di Giulio. Sono passati 3 anni e il governo egiziano non ha dato nessuna risposta, non ha iniziato un processo, ma ha depistato le indagini e ha ignorato ogni appello per avere risposte, per conoscere la verità e per fare giustizia.
Per quanto riguarda il proprio ruolo di Presidente della Camera Roberto Fico ha fatto e continua a fare tutto ciò che è in suo potere. Tuttavia Arianna Ciccone ricorda come il vice-premier Di Maio, nel novembre 2018, aveva annunciato che se entro dicembre non avremmo avuto dei risultati ci sarebbe stata una rottura di rapporti sia diplomatici che economici con l’Egitto. Ad oggi sembra che queste parole non si siano concretizzate e allora Arianna incalza: “È possibile accettare questo da parte del governo dello Stato italiano?”. Per il presidente della Camera non ci sono dubbi nel dire che “ non è possibile accettare che uno Stato come quello egiziano sia così reticente nel voler darci o iniziare un processo”.

Roberto Fico, che ha personalmente incontrato il presidente egiziano Al-Sisi, racconta la tensione dei giorni passati in Egitto e il confronto avuto con lo stesso: “Fuori dai denti e fuori anche da ogni visione diplomatica ho cercato di richiamarlo esclusivamente alle sue responsabilità di presidente.” Ma l’Egitto non ha mai voluto e non vuole fare passi avanti e il fatto che non sia mai esistito un processo ne è la prima evidente prova. “Quando sono andato lì – continua Fico – gli ho detto che uno Stato che non fa verità su se stesso non può essere uno Stato riconosciuto dal punto di vista internazionale, non può essere uno Stato autorevole”. Ma ad Al-Sisi, come ci racconta il presidente, interessano altre questioni. “Incontrandolo di persona – spiega il presidente – ho capito che questo Stato non ci vuole dare la verità, che Al-Sisi fondamentalmente mente perché non manda avanti neanche la questione giudiziaria e quindi l’avvio del processo ed assolutamente reticente a fornire qualsivoglia informazione.” Come tutti ricordiamo, dopo alcuni mesi dal ritrovamento del corpo di Giulio, è stato confermato dal medico legale che i rapitori lo avevano torturato per giorni e che dalle indagini fatte era stata opera di “professionisti”. Ad oggi è chiaro, come dichiara Fico, che l’Egitto non vuole per volontà e coscienza fare passi in avanti. Che cosa aspetta dunque il governo italiano a mandare un messaggio all’Egitto interrompendo ogni tipo di diplomazia o rapporti? “Tutti dobbiamo fare molto di più – conclude il presidente – e per questo mi auguro che il Parlamento e la Camera dei Deputati approvino la commissione d’inchiesta su Giulio Regeni.”

La politica estera

Passando dall’Egitto alla Russia la discussione con il presidente della Camera ha affrontato un’altra questione diplomatica che vede protagonista lo stesso Fico. Come ricorda Arianna Ciccone infatti, il presidente ha chiesto di rimuovere le sanzioni fatte alla Russia nel 2014, nonostante i motivi di tali sanzioni ancora sussistano, poiché l’occupazione della Crimea è ancora in atto. “Io – spiega Roberto Fico – ho chiesto l’abolizione delle sanzioni cosiddette istituzionali, che sono quelle che non permettono ai deputati russi di sedere nell’assemblea del consiglio d’Europa”. L’assemblea, come ricorda il presidente – è stata creata per raggiungere e dialogare con tutte quelle aree geografiche del mondo in cui gli standard di democrazia e di diritti umani sono bassi. Negare ai deputati russi di partecipare va dunque contro l’essenza stessa dell’assemblea. “Il resto delle sanzioni – continua Fico – è un percorso che si deve fare a seconda sicuramente dei passi avanti che dovrà fare la Russia ma che dovrà fare anche l’Ucraina”. L’espansione dell’Europa ad est rende inquieta la Russia che, apparentemente, la considera una minaccia concreta.

Ma se da una parte l’Europa è pronta ad accogliere nuovi membri, dall’altra fa i conti con la Brexit e i movimenti nazionalisti che seguono il vento inglese. E l’Italia dove si colloca in tutto ciò? “Oggi l’Europa, – dichiara il presidente della Camera – ancora una volta, è una delle più grandi chance che ha il nostro paese. Io vedo nel futuro un’integrazione europea molto più forte, dove si riesca addirittura ad avere una voce sola per la politica estera”. Per affrontare superpotenze come Cina, Russia e Stati Uniti, dobbiamo dunque restare uniti e agire come un’unica grande nazione. “Addirittura io dico – continua Fico – che all’ONU l’Europa dovrebbe avere un solo seggio, quello europeo, ed è l’unico modo in cui noi possiamo riuscire a contare di più”.

Ma la politica italiana, in questo periodo, guarda all’Europa solo in vista delle elezioni che potrebbero cambiare gli equilibri nel governo giallo-verde. I sondaggi da tempo danno Salvini come leader indiscusso, anche a fronte delle ultime elezioni nelle diverse regioni italiane. Ma è giusto fare costantemente riferimento ai sondaggi? Per Roberto Fico “questo rovina la politica perché la politica non è mai qualcosa di contingente del presente ma è sempre una questione che deve sviluppare una visione nel futuro”. I fatti degli ultimi mesi però, sondaggi a parte, mostrano una destra sempre più forte e sicura di sé, con un leader che ha ottenuto consenso dal nord al sud Italia. Partendo da una sua dichiarazione, secondo cui non esisterebbe più una destra e una sinistra, Roberto Fico chiarisce: “Quando io ho detto, e l’ho detto spesso, che non esistono più destra e sinistra partivo da un assunto in cui i partiti di destra e quelli di sinistra non rappresentavano più le persone e in qualche modo si erano accaparrati un potere che gestivano un po’ come fosse casa loro.”

E la politica interna

Ed è proprio la destra più estrema di Casa Pound e Forza Nuova che si fa sentire in atti di violenza (verbale e non) contro ogni forma di diversità: dai gay ai neri e in ultima anche con i Rom Sinti. Commentando il fatto di cronaca dei giorni scorsi, quando dei cittadini si sono opposti al trasferimento di Rom in centri di accoglienza a Torre Maura, Arianna Ciccone dichiara: “Assistere alle scene di cittadini che calpestano il pane per impedire ad altri esseri umani di mangiare, al grido ‘dovete morire di fame’, penso sia una crisi democratica”. In strada però, la voce di Simone, un ragazzo di 15 anni, è andata contro il gregge e si è fatta sentire, ricordando a tutti che prima di ogni fazione politica vengono le persone. “Forza Simone – dice Roberto Fico – quello che è riuscito a trasferire quel ragazzo è qualcosa di straordinario e meraviglioso. Questa è la Repubblica Italiana.” Il presidente della Camera ha così continuato: “Una società che vuole mettere chi è in difficoltà contro chi è ancora più in difficoltà non è la società e la Repubblica che rappresenta me e tutti quanti noi. […] Quello che hanno fatto Casa Pound e Forza Nuova va assolutamente condannato, perché è una vergogna”. “Quella era una difesa della nostra costituzione che garantisce sempre i diritti delle minoranze, era la difesa della nostra repubblica che è una repubblica di integrazione e di cooperazione, era una difesa dell’intelligenza e dell’onestà del nostro paese. Quindi io ringrazio pubblicamente Simone e tutte le persone che difendono le persone” ha infine concluso il suo intervento tra gli applausi.

Il Movimento 5 Stelle

Ius soli, Tav, Ilva e reddito di cittadinanza sono solo alcuni dei temi politici che hanno creato consenso per il partito dei pentastellati in questi ultimi anni. Il presidente della Camera si dichiara favorevole allo Ius soli, che vede troppo spesso strumentalizzato, e contrario alla Tav, considerata un’opera inutile. Ma il movimento 5 stelle non è reo di peccato e non tutto ciò che è stato promesso in campagna elettorale è stato mantenuto: reddito di cittadinanza a parte. “Non c’è dubbio – afferma Fico – che il passaggio dall’opposizione alla maggioranza, quindi al governo, è complicata e complessa”. Tra parole e realtà insomma, non sempre tutto va secondo i piani. Una delle cose che invece il movimento ha mantenuto è l’utilizzo della democrazia diretta, che però mostra delle forti criticità. “Proprio ieri – afferma Arianna – c’è stato il rapporto del garante della privacy che dice che la piattaforma Rousseau è un problema nel rispetto della democraticità perché non garantisce la trasparenza, la segretezza, l’autenticità e tra l’altro il voto potrebbe essere manipolato”. La giornalista si sofferma poi sul ruolo di Davide Casaleggio, che ha ereditato il posto del padre e quindi non è passato attraverso un procedimento di elezione democratica. “Io sono convinto che il nostro centro è il parlamento e la democrazia rappresentativa, ma possono essere affiancate da forme ed esercizio di democrazia diretta per migliorare il alcuni casi il processo legislativo”. Per quanto riguarda il ruolo di Davide invece, il presidente spiega come egli abbia sempre lavorato al portale, lavoro da sempre insieme al padre e non solamente dopo la sua scomparsa.

L’ultima parte dell’incontro con il presidente della Camera è stato dedicato al grande tema della libertà di stampa. Nel programma dei pentastellati infatti è prevista anche una riforma della Rai, questione che, come afferma Fico, non è ancora stata affrontata. “Contestavo la legge di Renzi sulla Rai – spiega il presidente – perché l’amministratore delegato con pieni poteri viene scelto dal governo, quindi dal presidente del Consiglio, ed è chiaro che questa diventa in qualche modo una sudditanza psicologica”. Il problema dell’Italia però è strettamente culturale: “Avevo scritto un’altra legge – continua Fico – che cercava di portare l’indipendenza e il merito attraverso un bando pubblico di gara.” Ma il giornalismo italiano non è solamente in Rai e ci sono altri ostacoli alla libertà di espressione: le querele temerarie, al quale il presidente si dichiara contrario, e le minacce dalla criminalità organizzata. Ricordando l’episodio di querela da parte di Salvini ai danni di Saviano il presidente dichiara “Io non l’avrei mai denunciato. Per me quello è un errore”. Parlando invece di mafia Fico sottolinea che i giornalisti devono essere difesi dall’alto, per tutelare non solo il diritto di svolgere il proprio lavoro ma anche il diritto a non avere nel proprio paese questo tipo di criminalità.

Il presidente della Camera conclude l’intervista con Arianna Ciccone affermando di non avere intenzione di ricandidarsi, ma di tornare a casa una volta concluso il secondo mandato – così com’è scritto nel regolamento del Movimento 5 Stelle.