Le quote rosa sono necessarie: incontro con Laura Boldrini

Foto: Stefano Gizzi
Foto: Stefano Gizzi

Marta Facchini

La Presidente della Camera Laura Boldrini ha partecipato all’incontro Leader femminile singolare, organizzato anche quest’anno da Enel in collaborazione con il Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Eterogenee le tematiche affrontate: dal ruolo delle donne alla riforma elettorale, la prima di Montecitorio risponde alle domande della giornalista di La7 Alessandra Sardoni. E da subito si tratta di una precisazione dei termini. ‘La Presidente’ e non ‘il Presidente’: “non bisogna adottare un genere diverso quando si è in ruoli apicali. Non posso cambiare il mio genere solo perché oggi rivesto il ruolo di Presidente della Camera. Continuo a essere donna e lo rivendico anche nel mio ruolo”.

Certo, il progresso riguardante le questioni femminili passa attraverso il linguaggio ma non può esaurirsi a una specificazione linguistica, anche se necessaria. “In un paese democratico, se il 50% della popolazione è femminile deve esserci il 50% femminile della rappresentanza”. Le quote rosa, da introdurre nel programma della riforma elettorale, sono il male necessario per un’effettiva parità dei sessi nella rappresentanza politica. Sì, potrebbero essere evitate in una società realmente emancipata, ma non è questo il caso di un’Italia in cui solo il 47% delle donne lavora e percepisce salari inferiori rispetto a quelli maschili. Allora, le quote  costituiscono una garanzia di rappresentanza. “Occorre tapparsi il naso”, afferma la Presidente, e accettare anche una soluzione che, non esita ad ammettere, può essere umiliante. “Oggi dobbiamo pagare questo scotto” perché, se è in base al merito che dovrebbe essere fatta la selezione, l’Italia è un paese in cui le differenze tra uomini e donne continuano a persistere: “Vorrei che ci fossero donne nella rappresentanza istituzionale per poter influenzare la formulazione di leggi che vadano ad abbattere queste differenze”.

Il lavoro l’altra questione affrontata. E sul lavoro non si transige. C’è un’economia etica da sostenere a livello internazionale, dal momento che l’Europa si è sempre contraddistinta per la tutela dei diritti del lavoratori. Le aziende che scelgono di non delocalizzare, dichiara la Presidente, devono essere sostenute. Così come bisogna aumentare gli incentivi su donne e i giovani, i soggetti protagonisti della ricrescita economica. Perché le prime, quando lavorano, conducono a un aumento del PIL e i secondi, invece, portano innovazione.

In occasione della Giornata mondiale della Libertà d’informazione, non mancano i riferimenti all’evolversi del mondo dei mezzi di comunicazione. La Presidente accoglie positivamente l’apertura delle istituzioni ai nuovi media: “Alla Camera abbiamo un account Twitter. Io stessa penso di essere il primo Presidente della Camera ad avere un account Twitter, Facebook e Instantgram”. Le istituzioni, per essere trasparenti, devono accogliere tutti i nuovi canali informativi. E, sempre in tema, anche l’allusione a un uso responsabile della rete: “la funzione del web è così vitale che nessuno può permettersi di distorcerla per offendere, umiliare o minacciare. Gli utenti stessi devono proteggere la rete”. Laura Boldrini – che non vuole suggerire misure di alcun genere o censure – sottolinea l’importanza di un’educazione a un uso responsabile del web e dei suoi contenuti.