Nuovi format di giornalismo crescono

Un database di assassini visitato da mezzo milione di persone al mese e un gioco per smartphone con protagonista il primo ministro britannico che ha fatto registrare il record di utenti per uno storico tabloid. Sono solo due dei numerosi format per raccontare le notizie presentati al panel del Festival del giornalismo di Perugia Nuovi format crescono: tanti modi per raccontare le notizie, che ha visto protagonisti Bill Adair della Duke university, Laura Amico, fondatrice di Homicide Watch, Martin Belam del Trinity Mirror e il giornalista Federico Guerrini.

Lo descrive come una sorta di community che ruota attorno agli omicidi. La fondatrice dell’americano Homicide Watch, Laura Amico, non sopporta chi sostiene che non sia più una giornalista. «Passo la maggior parte della giornata con in mano un taccuino e una penna – dice – solo che ora utilizzo il giornalismo strutturato per fare informazione». Il portale che ha creato con il supporto tecnico del marito è una sorta di schedario che registra tutti i processi per omicidio. Vengono pubblicate le fotografie delle vittime, degli imputati e dei parenti. Amico, insieme ai suoi collaboratori, registra minuziosamente ogni dettaglio del crimine e lo inserisce in un database che copre ormai diverse aree metropolitane.

«Lo descriverei come uno spazio – ha detto Laura Amico – dove persone che non si conoscono, si riuniscono per condividere un lutto . Si collegano a Homicide Watch i parenti delle vittime, i vicini di casa, gli avvocati e i giudici, i testimoni al processo e i poliziotti. Il sito è un racconto in costante aggiornamento grazie ai nostri giornalisti che seguono i processi in tribunale e agli utenti che commentano. La rigidità delle schede che utilizziamo per registrare i delitti, permette anche di trovare delle affinità. Abbiamo scoperto, ad esempio, che Homicide Watch viene utilizzato da chi cambia casa per verificare se nel quartiere dove deve andare ad abitare c’è un alto tasso di criminalità».

Il portale, utile anche alle redazioni giornalistiche come archivio da consultare gratuitamente, è stato lo spunto per un nuovo progetto che vede coinvolti Amico e il suo compagno. «Con la collaborazione di una radio locale – ha spiegato la giornalista – stiamo analizzando le donazioni private alle scuole pubbliche. Chiederemo agli insegnanti di inserire i progetti e seguiremo le storie di ognuno, i successi e gli insuccessi, creando un utilissimo strumento».

Hanno puntato, invece, sul divertimento i redattori del Trinity Mirror, tabloid britannico di sinistra. «Siamo uno dei giornali più letti – ha spiegato Martin Belam – ma volevamo raggiungere un pubblico che normalmente non ci acquista. Visitando siti come BuzzFeed, ci è venuto in mente UsVsTh3m e Ampp3d. Pubblichiamo post divertenti che troviamo su internet e giochi per computer ispirati a notizie di attualità. Ad esempio, Mario Bros in versione premier britannico con al posto dei mattoncini da abbattere, scuole, banche e ospedali». I videogames del Mirror, fruibili anche da smartphone, vengono utilizzati da migliaia di persone. La loro viralità, secondo Belam, deriva dal fatto che gli utenti dei social network, condividendo il link, esprimono anche una critica politica all’operato del governo. «Un altro celebre esempio – ha continuato – è lo stipendio di Rooney che si aggiorna con un counter automatico e viene comparato con il salario del premier e di un’infermiera. Abbiamo i picchi di visite dai dispositivi mobili dopo le 23.00, segno che, terminata la serata al pub, in molti accedono al Mirror per svagarsi».

Sono molti gli esempi esteri di “giornalismo strutturale” a cui guardare. Come spiega Federico Guerrini, anche piccole realtà, come la catalana Ara.cat, realizzano ottime infografiche interattive. «Resta da capire – conclude Guerrini – se i format sono replicabili sul mercato italiano, che ha ancora un pubblico ridotto e poche risorse».

Davide Casati
@davidetweet

Foto: Ilario D'Amato.
Foto: Ilario D’Amato.