Progetto 4, un figlio del collettivo

Foto: Simona Trudu
Foto: Simona Trudu

Un progetto, quattro racconti, quarantotto foto.
Progetto 4, il libro nato dalla collaborazione di TerraProject e Wu Ming 2, unisce parole e immagini nell’ardua impresa di raccontare l’Italia.
Le immagini del collettivo di fotografi documentaristi TerraProject, dovevano inizialmente raccontare l’Italia attraverso uno stampo puramente giornalistico, ma Wu Ming 2, collettivo di scrittori del bolognese, ha usato le immagini come spunto per ricamarci intorno racconti fantastici.

La caratteristica principale di questo progetto, quindi, è la collettività. La totale assenza dell’autorialità del fotografo e dello scrittore, per fare emergere la forza del collettivo, la forza del confronto che è proprio di chi lavora in, e con, una comunità.
Collettivo è stato anche il finanziamento, basato totalmente sul crowdfunding. Presentandosi con un video, hanno dato la possibilità di prenotare un determinato numero di copie del libro, permettendo così al progetto di raccogliere i fondi necessari per la pubblicazione. In questo modo si sono liberati completamente dalle restrizioni che le case editrici impongono: impaginazione, struttura e prezzo (che il collettivo voleva mantenere contenuto).

Non volevano un classico libro fotografico, da appoggiare sul tavolino di cristallo di qualche personaggio radical chic, con la carta pesante e il prezzo importante. Volevano un libretto leggibile, ma che desse uguale importanza a parole e a fotografie. Da qui nasce quindi un’ architettura particolare, che ricorda vagamente un libro pop-up. Da qui nasce anche la volontà di raccontare una storia attraverso la realtà della fotografia.

L’intento del connubio parole e immagini, infatti, non è didascalico, ma vuole mostrare ciò che le foto, da sole, non mostrerebbero. Vuole far emergere la storia, la narrazione che nascondono dietro. Le immagini danno colore alle parole e le parole danno vita alle immagini.
Michele Borzoni e Rocco Rorandelli, fotografi di TerraProject, insieme a Wu Ming, in collegamento Skype, raccontano con entusiasmo il loro libro, come si parla di un figlio. Composto da quattro volumi, raccolti in un box, corrispondenti ai quattro elementi: terra, acqua, aria, fuoco.

Nel capitolo Terra, raccontano i territori colpiti dai più importanti eventi sismici, concentrandosi su ciò che è rimasto dopo questi disastri naturali; in Acqua analizzano l’intervento dell’uomo sulle coste. In Fuoco si parla delle spedizioni sui quattro vulcani italiani attivi per capire come l’uomo vive in un territorio ostile e, infine, in Aria, partendo da un rapporto di Lega Ambiente che individua Taranto, Gela, Cremona e Trieste come le 4 città più inquinate, fotografano con le immagini e le parole ciò che effettivamente sono queste città.

Le parole di Wu Ming 2 si arrampicano come edera sul realismo fotografico di Terraproject, eliminando, nei racconti, il punto di vista antropocentrico per far emergere la forza degli elementi stessi e della loro denuncia, perché chi si lamenta, ormai, è la natura stessa.

Martina Stefanoni
@MaStef94