Il talk show è in crisi? Intervista a Corrado Formigli

Foto:  Francesco Ascanio Pepe
Foto: Francesco Ascanio Pepe

In un panel che si è trasformato nel processo al talk show, si sono scontrati ospiti di eccezione sotto la moderazione di Alessio Viola, di Sky TG24. Da un lato, quello dell’accusa, Filippo Facci e Selvaggia Lucarelli, dall’altro, alla difesa, Corrado Formigli e Marianna Aprile.

Sul banco dell’imputato il talk show per tutte le sue malefatte: accusato da molti di portare alla luce personaggi che non meritano attenzione, di creare mostri, come li ha definiti Filippo Facci, che si credono importanti grazie alle comparsate che collezionano. Colpevolizzato per gli ascolti in calo e la proliferazione di trasmissioni (sono ben 19 le agorà della televisione italiana).

Ma non è tutto da buttare, in questo format che sembra essere nato nel 1976 per mano di Maurizio Costanzo.
Le vie per il rinnovamento dei talk show passano attraverso la competenza e la qualità, attraverso l’onestà che i giornalisti dovrebbero avere nell’offrire un contraddittorio alle parole dei politici, oltre agli argomenti da sempre considerati tabù dalla televisione dell’audience, come le storie che parlano di esteri.

Ne abbiamo parlato con Corrado Formigli, conduttore di Piazza Pulita su LA7.

@GiuliaPerona